Attenzione, Interesse, Desiderio e Azione. Queste sono le quattro fasi per portare un consumatore dalla fase di scoperta di un prodotto/servizio a quella di acquisto.

Bisogna però fare una premessa importante.

Azienda-Consumatore, un processo bidirezionale

La comunicazione e la vendita non sono processi unilaterali. Non si tratta in nessun caso di un’operazione lineare che va dall’azienda verso il cliente. Si tratta piuttosto di un processo bidirezionale in cui il destinatario è parte attiva e partecipe.

Infatti, il consumatore mette in campo desideri, bisogni e aspettative che un’azienda deve essere in grado di intercettare e comprendere.

È necessario quindi rispondere a un bisogno del consumatore, tentare di produrre un cambiamento nei suoi comportamenti e nelle sue scelte di consumo.

E come si fa a portare una persona a scegliere proprio il nostro brand fra l’enorme ventaglio di possibilità presenti oggi? Esiste una strategia efficace da seguire? Questa strategia esiste e si chiama Modello AIDA.

Scopriamo insieme cos’è il Modello AIDA, in cosa consiste e come metterlo in pratica.

Le quattro fasi del Modello AIDA

Il modello AIDA è un modello di marketing ampiamente utilizzato nel mondo della comunicazione e della pubblicità. Quando si promuovere un prodotto o un servizio bisogna tenere a mente le quattro fasi che portano il consumatore a scegliere proprio il nostro brand rispetto a quello di un competitor.

AIDA è infatti l’acronimo delle quattro fasi che compongono il modello: A come Attenzione, I come Interesse, D come Desiderio e A come Azione.

1) Attenzione

La fase iniziale consiste nel cercare di attirare l’attenzione del consumatore, in modo da far capire al potenziale cliente che esistiamo. Possono essere usati moltissimi touchpoint diversi in questa fase, online o fisici, a secondo del prodotto/servizio in questione.

2) Interesse

Una volta attirata l’attenzione, dovrai cercare poi di creare interesse nei confronti del brand: è necessario incuriosire e risultare appetibili agli occhi delle persone.

Dobbiamo quindi fornire le giuste informazioni e presentarci nel modo migliore possibile.

3) Desiderio

Dopodiché si passa alla fase del desiderio. Bisognerà generare desiderio, facendo percepire la nostra differenza rispetto agli altri, i nostri punti di forza e i valori che possiamo trasferire al cliente.

Siamo noi e soltanto noi la scelta giusta. Questo è ciò che dovrà emergere.

4) Azione

Infine, bisogna provocare l’azione.

Come? Mettendo in campo tecniche e strategie per trasformare il desiderio in acquisto.

Si parla a tal proposito di call to action, termine ripreso dalla “chiamata alle armi” per i soldati. Il nostro potenziale cliente deve sentire una sorta di richiamo, una chiamata all’azione, come se dovesse intraprendere un cammino e sceglierci come partner per il suo viaggio.

In questa fase bisogna spingere per far sì che il consumatore possa completare l’acquisto, cercando di rendere semplice, efficace e immediato il messaggio.

Conclusioni

Quello appena descritto è il modello AIDA: attenzione, interesse, desiderio, azione.

Tieni bene a mente che il destinatario delle nostre azioni di comunicazione è bombardato quotidianamente da messaggi provenienti da ogni dove. Per questo si parla di una soglia dell’attenzione molto bassa ed estremamente selettiva.

Nel mondo del marketing si parla spesso di clienti, consumatori e destinatari. Ma non dimenticare mai che in fin dei conti stiamo parlando di persone.

Pensa in modo umano. Comunica in modo umano. Vendi in modo umano.

Fonti

Questo articolo è la rielaborazione di un post pubblicato sulla pagina Instagram di Midable il 16 agosto 2020.