Quando ho iniziato a scrivere questa rubrica, ormai quasi un anno fa, mi ero ripromesso di raccontare “le cose belle, ma anche le difficoltà di questo percorso”.
Sì, perché quello di Midable è un percorso difficile.
Un’agenzia diversa: un sogno realizzabile o una mera utopia?
Molti anni fa avevo un sogno: creare un luogo di lavoro bello e stimolante, circondato da professionisti di grande talento e con l’obiettivo di crescere insieme. Il collante sociale? Uno soltanto: andare verso la stessa meta.
In questi anni non è stato certo tutto rose e fiori.
In due anni di vita di Midable srl e quattro anni di vita di Midable come brand sono state tante le delusioni che mi hanno portato a pensare: “siamo davvero sicuri che questo sogno non sia una mera utopia?”
Ho commesso tanti errori in questi anni.
Il primo e più importante di tutti è stato quello di pensare (ingenuamente) di poter trovare in breve tempo tante persone in grado di rispecchiarsi in questa filosofia di pensiero.
Certo, non ho mai pensato che fosse una passeggiata.
Ma la dose di egocentrismo e autoreferenzialità in cui mi sono spesso imbattuto ha superato ogni mia peggiore aspettativa.
Penso di aver dato tanto, ma ricevuto molto poco in cambio.
Credo molto nella filosofia del give back, perché solo con un rapporto dare-ricevere si possono creare dei circoli virtuosi di crescita condivisa. E questo vale con i clienti, con i fornitori, con i collaboratori, con i dipendenti e anche con gli irrefrenabili perditempo che ogni tanto bussano alla porta.
Ma quando il meccanismo si rompe, i muri crollano.
Per questo, a distanza di due anni, penso di aver fallito. Ma cos’è il fallimento? E come si identifica?
Beh, direi che quando le delusioni iniziano a essere nettamente superiori alle soddisfazioni si possa dire di star andando incontro al fallimento. E se le cose non vanno come sperato, evidentemente c’è qualcosa che non va.
Sì, ma che cosa?
La strada per la felicità
Ogni avventura inizia con uno scopo dettato da una mancanza. In genere il viaggio intrapreso ha come meta il raggiungimento di un oggetto di valore. In questo cammino servono degli aiutanti per superare le varie prove e tutti gli ostacoli che si presenteranno lungo la strada. Con la speranza, un bel giorno, di poter scrivere “e tutti vissero felici e contenti“.
Per me la mancanza era il non riuscire a trovare un ambiente di lavoro stimolante, in grado di rispecchiare i miei valori e le mie ambizioni.
L’oggetto di valore è il sogno di creare un’istituzione, un qualcosa che abbia un impatto nella società e nelle persone, capace di durare nel tempo e generare sempre nuovo valore.
E gli aiutanti? Non esiste agenzia degna di questo appellativo se non è composta da un team di persone affiatate e di grande talento.
Per riuscire a compiere quest’impresa e raggiungere la felicità bisogna intraprendere una strada spesso difficile e tortuosa. Ci saranno momento belli, ma anche tante difficoltà da superare.
È un viaggio entusiasmante. E per affrontarlo serve la giusta preparazione.
La paura del fallimento
Il 2024 non è stato un anno semplice, sia da un punto di vista personale che da un punto di vista aziendale. Tralasciando gli aspetti squisitamente personali, concentriamoci su Midable come progetto aziendale.
Nel 2022 abbiamo fatto un’ottima annata, pre e post costituzione dell’srl.
Nel 2023 abbiamo superato ogni nostra più rosea aspettativa, toccando quota 200mila euro di fatturato, tantissimi lavori svolti e una risonanza mediatica davvero importante.
Nel 2024, però, le cose non sono andate come previsto.
Nella crescita di Midable srl ho sempre applicato un fattore di moltiplicazione del fatturato, basato su volumi di vendita e prospettive di crescita. In relazione alle previsioni di crescita abbiamo sempre cercato di reinvestire quanto prodotto, sia in termini di nuove persone da coinvolgere nei progetti che in termini di formazione, strumentazione e marketing.
Essendo una persona abbastanza malata con i numeri, quando i numeri non vanno al posto giusto il mio umore peggiora.
Abbiamo fatto una pessima annata? Possiamo dire di no.
Abbiamo fatto l’annata che ci aspettavamo? Non proprio.
Nel 2024 avrei desiderato una crescita del +50%, portando il fatturato annuo da 200mila a 300mila. In questo purtroppo ho fallito. Sono saltate tante nuove opportunità commerciali, tante altre hanno ritardato ad andare in porto. Altre ancora sono sfumate quando tutto sembrava fatto.
Una delle cose complicate del lavoro di agenzia è il tempo necessario per chiudere un contratto: più i tempi si allungano e più si sposta in avanti nel tempo il fatturato potenziale e incrementale. Più il fatturato incrementale ritarda ad arrivare e meno obiettivi di crescita vengono raggiunti all’interno di un anno fiscale. La legge dei numeri non lascia scampo. E questo lavoro è una corsa contro il tempo!
Mancati gli obiettivi e presa coscienza della situazione, purtroppo a metà del 2024 ho dovuto riprendere in mano il business plan, rimettere mano ai numeri, ridimensionare tutte le mie aspettative e stabilizzare la crescita di Midable molto al di sotto dell’obiettivo target.
Ecco perché per me si tratta di un fallimento.
Imparare dagli errori del passato
Quali sono stati gli errori principali? Ne cito solo alcuni.
- Pensare di poter replicare in maniera semplice e rapida dei processi ancora da rodare
- Fare affidamento sulle persone sbagliate, innamorandosi vanamente e vanagloriosamente di un’idea, scoprendo troppo tardi di essere stati traditi
- Pensare di poter dare una struttura aziendale rigida e complessa in un momento forse troppo precoce e con modalità non adeguate
- Focalizzarsi eccessivamente sui problemi e non sulle opportunità
- Intestardirsi sulle soluzioni sbagliate per amore delle proprie convinzioni, senza testare nuove strade o cambiare rotta in maniera repentina
- Avere la presunzione di poter scardinare in troppo poco tempo delle regole incancrenite all’interno di un mercato arrugginito. Il time to market è tutto, ma anche il product market fit può giocare brutti scherzi
- Avere troppa fretta di arrivare alla proposta commerciale (spesso spinti dalla fretta altrui), senza prima riflettere a dovere sul da farsi. In questo articolo ho parlato nello specifico di uno dei problemi più grandi che attanaglia le aziende di comunicazione, marketing e sviluppo.
Il lancio del progetto Braingain
Prima di passare alle conclusioni, vorrei fare una breve parentesi.
Quando abbiamo iniziato a progettare il nostro studio, nel luglio del 2022, avevamo come obiettivo la creazione di un ambiente di lavoro stimolante, inclusivo e partecipato ogni giorno da professionisti di grande talento. Questo a prescindere o meno dall’esistenza e dalla presenza di Midable come agenzia.
Negli ultimi due anni abbiamo iniziato a dare una forma e un nome a questo progetto di aggregazione e attrazione di cervelli. Lo abbiamo chiamato Braingain ed è il nostro coworking delle idee.
Sul sito web di Braingain è spiegato il progetto in linea di massima, la cui filosofia è semplice: cervelli in foga, ma non in fuga.
Uno sguardo al 2025
Torniamo alle nostre considerazioni.
E adesso che si fa? Io ho un pallino in testa. Riportare questo progetto agli obiettivi che ci eravamo dati un anno fa. Sì, voglio fare nel 2025 quello che avevo previsto nel 2024.
Nel 2025 voglio raddoppiare il fatturato di Midable srl e toccare il tetto dei 300mila euro. Voglio fare lo stesso nel 2026 e portare questo fatturato a 600mila euro. E superare il milione di euro nel 2027. O forse no.
Perché il punto è proprio questo: il focus della crescita non è il fatturato, ma sono le persone!
Dobbiamo continuare a costruire e far crescere un gruppo di professionisti e professioniste coeso e allineato a uno stesso obiettivo. Perché è grazie alle connessioni che gli esseri umani sono riusciti a fare grandi cose. Ed è attraverso la creazione di grandi network che gli esseri umani hanno acquisito potere.
La regola è semplice. Prima si creano connessioni. Poi si genera valore. E soltanto alla fine si trasforma quel valore in valore della produzione (e quindi fatturato).
E l’unico modo per farlo è trovare nuovi progetti (quelli giusti) e trovare nuove persone (quelle giuste).
Questo è il lavoro che voglio fare, perché questo lavoro mi rende felice. E questo lavoro è il sogno della mia vita e delle persone che ho la fortuna di avere incontrato in questo cammino.
Sogno o son desto? Certo che si può fare!
E per farlo bisogna abbracciare il fallimento, superare la paura e inseguire a più non posso la strada per la felicità.
Per continuare a seguire Midable:
La Gazzetta del Regno #005 – La paura del fallimento e la strada per la felicità, del 20 settembre 2024, a cura di Christian Pergola (CEO di Midable)